Di fronte alle
sanzioni finanziarie ed economiche che l’Occidente sta varando, la
Russia e la Cina snelliscono sensibilmente le modalità del loro
commercio bilaterale.
La Banca Centrale della
Russia e la Banca Popolare della Cina hanno convenuto sulla
realizzazione di swap in proprie valute nazionali, ossia
sulle transazioni che prevedono l’acquisto e la vendita
contemporanei della valuta in un paese in cambio della valuta
dell’altro paese. Il progetto di accordo sugli swap valutari
è stato concordato, ma la Banca Centrale della Russia e la Banca
Popolare della Cina non forniscono ancora commenti sull’eventuale
volume del programma degli swap valutari. Per il momento non sono
stati annunciati neanche i termini di lancio di questo programma.
Intanto è ovvio che le parti cercheranno di non impantanarsi per
troppo tempo in procedure formali. I regolatori, infatti, hanno già
inviato il relativo segnale: l’accordo aprirà alle compagnie russe
l’accesso agli yuan e, altresì, l’accesso ai rubli per i loro
partner cinesi.
L’accordo raggiunto tra
i regolatori dei due paesi è anche un nuovo segnale agli USA sul
fatto che sullo sfondo delle sanzioni occidentali la Russia e la Cina
costruiscono un modello di cooperazione chiamato ad emarginare il
dollaro dalla circolazione, sostiene Serghej Khestanov, direttore
amministrativo del gruppo Alor:
- Il rafforzamento
delle pressioni occidentali sulla Russia porta naturalmente
all’estensione dei legami commerciali ed economici della Russia con
altri paesi, in primo luogo con quegli asiatici. In maggio è stato
stipulato il 30-ennale contratto per la fornitura del gas russo alla
Cina. Dopo di ciò è diventato chiaro che il vettore degli interessi
economici della Russia si stia spostando dall’Occidente verso
l’Oriente. Ciò, ovviamente, suscita il malcontento dei maggiori
paesi occidentali.
Le sanzioni adottate
dall’Occidente contro la Russia in relazione alla presa di
posizione di Mosca sull’Ucraina hanno portato all’aumento del
peso, già senza questo grande, dello yuan tra le compagnie russe. In
luglio il volume delle vendite yuan-rubli è salito del 52% rispetto
a giugno.
Il 31 luglio è stato
raggiunto il migliore risultato in tutto il periodo di vendite di
questa coppia valutaria sul mercato russo. Stando ad Aleksandr
Salickij dell’Istituto dell’economia mondiale e delle relazioni
internazionali presso l’Accademia delle scienze della Russia,
questa tendenza andrà su di giri:
- Involontariamente
dipenderemo sempre di più dalla Cina. Si tratta di una tendenza
oggettiva di sviluppo dell’economia mondiale. La Cina è già una
grandissima potenza commerciale. Andrà inevitabilmente aumentando
l’incidenza delle merci che vi acquisteremo. Di conseguenza, anche
nel nostro export, grazie agli ultimi grandi contratti sul gas e sul
petrolio, crescerà la quota dei prodotti forniti. In questo caso è
importante prevedere che le nostre compagnie del settore del petrolio
e del gas accettino sempre più yuan per i propri prodotti forniti
verso la Cina. Una delle vie di aumento dell’interesse delle
compagnie russe verso tali modalità di pagamento potrebbe consistere
nella loro crescente presenza sul mercato interno cinese. Ciò
consentirebbe di aumentare sensibilmente il volume delle operazioni
effettuate in yuan e in rubli ed eliminerebbe il dollaro dalla
circolazione in questo segmento.

Gli USA mirano a ritagliare la mappa delle risorse energetiche del mondo dove la Russia svolge un ruolo dominante
A sua volta, la Russia vuole rispondere agli americani con la graduale rinuncia al dollaro nelle operazione di compravendita degli idrocarburi. Il passaggio ai pagamenti in valute nazionali con la Cina, India, Iran e Turchia, e in rubli con l’Unione Europea, priverebbe gli USA di uno uno strumento di influenza, qual’è il dollaro, su questo mercato.
Ciò creerebbe un nuovo spazio per
svincolarsi dall’egemonia della valuta americana.
Fonte: osservatorioglobale.it
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